La domanda da porre qui è semplice: Perché tendiamo a trascurare i segnali del nostro corpo e a ricorrere a misure temporanee che possono invece nuocerci, anziché cercare soluzioni radicate nella natura e nella scienza? Quando consideriamo le caratteristiche biochimiche e funzionali di TRPV1, i recettori sensoriali nei nostri nervi che rispondono al calore e a certe sostanze chimiche, giocando un ruolo nella nostra percezione del dolore e della temperatura, possiamo esplorarne la distribuzione e l’impatto biologico nei sistemi nocicettivi somatosensoriali e viscerosensoriali. L’uso della capsaicina come agonista di TRPV1 potrebbe avere promesse nella gestione dell’infiammazione acuta (Barbara Frias, Molecules 2016). Ci siamo forse addentrati troppo nella scientificità e nella nerdatezza? In parole semplici, esistono numerose opzioni orali e topiche per il controllo del dolore. Il nostro approccio brevettato mira a affrontare il dolore sia internamente che topicamente, offrendo sostanze che aiutano a gestire gli squilibri legati all’infiammazione.